L’altro giorno ho incontrato M.
Mica per caso, l’intenzione, mia, era quella di ricevere da lui indicazioni, consigli, cose da fare e da evitare alla Biennale di Architettura di Venezia. Più che di un incontro si è trattato di un agguato e il mio amico M., architetto nomade in giro per il mondo e da qualche anno in pianta stabile in Toscana ha deciso di assecondarmi. Per questo e per tutto il resto, grazie di cuore M.
E così abbiamo iniziato a parlare di come l’architettura sia tra l’umane scienze quella che più da vicino ci riguarda. Del resto abbiamo a che fare con l’architettura quando ci muoviamo in giro per città e paesi. Quando andiamo al centro commerciale o alla stazione, quei non luoghi resi celebri da Marc Augé.
Quando raggiungiamo il nostro spazio di lavoro ingarbugliati nel traffico di architetture che dovrebbero agevolare il nostro percorso e che invece riescono a renderlo il più delle volte insopportabile.
Mastichiamo architettura quando in casa, seduti sul divano vorremmo buttare giù una parete per far assomigliare la cucina a quelle foto che abbiamo visto su Domus o ElleDecore, oppure quando leggiamo il giornale per gridare indignati “Non nel mio cortile” (Not In My Back Yard) ad una nuova idea balzana dell’amministrazione comunale. Insomma l’architettura fa parte della nostra esistenza molto più di quanto vorremmo ammettere.
Eppure il ruolo formativo dell’esperienza dello spazio e della sua costruzione è studiato solo in parte nei corsi di Storia dell’Arte delle scuole di secondo grado, mentre lo studio dell’architettura vera e propria diventa appannaggio esclusivo degli aspiranti architetti.
– Quindi cosa ci faccio alla Biennale? – Ho chiesto a M.
– Vedi un sacco di cose belle in un’atmosfera di festa. – Ha risposto.
– Sì ma come ci si prepara?
– Fatti una check list; una specie di kit di sopravvivenza.
Da qui è nata l’idea di questo articolo: un incrocio tra una pocket guide e un kit di sopravvivenza. Perché come in ogni viaggio che si rispetti una visita alla Biennale di Architettura merita una preparazione adeguata. Perché in fondo un viaggio nell’arte come quello in programma a Venezia dal 26 Maggio al 25 Novembre 2018 non è diverso da un qualunque altro viaggio in luoghi sconosciuti e meravigliosi.
Che cos’è la Biennale: un po’ di storia
Per capire cos’è la Biennale dobbiamo fare un passo indietro nel tempo fino al 1875. Questo è l’anno ufficiale di nascita della Biennale di Venezia, battezzata all’epoca come prima Esposizione Internazionale d’arte della città di Venezia. Nel corso dei decenni a quella prima fondamentale manifestazione si sono aggiunti appuntamenti biennali legati ad altri settori delle attività artistiche.
- 1930. Il Festival Internazionale di Musica contemporanea che è stata la prima manifestazione ad affiancare la Biennale d’arte.
- 1932. La Mostra internazionale d’arte cinematografica, il più antico festival del cinema del mondo nato da un’idea di Giuseppe Volpi.
- 1934. La Biennale del Teatro che nella sua prima edizione ospitò classici che avevano per tema la città lagunare come il Mercante di Venezia di William Shakespeare.
- 1980. La Biennale di Architettura, nata inizialmente come esposizione all’interno degli spazi della Biennale d’arte.
- 1999. La Biennale di Danza la cui prima edizione fu diretta da Carolyn Carlson una delle maggiori artiste di danza contemporanea del mondo.
A noi interessa ovviamente la Biennale di Architettura, ma questo excursus serve a farci comprendere l’evoluzione seguita nel corso di questi 123 anni dalla Biennale. Il titolo scelto per la prima Mostra Internazionale di Architettura inaugurata nel 1980 fu Forme del Passato.
Allora la riflessione verteva sul postmoderno e alla Biennale parteciparono architetti del calibro di Franck O. Gehry (quello che ha progettato il Guggenheim Museum di Bilbao), Arata Isozaki e molti altri. Negli anni successivi la Biennale di Architettura sarebbe diventata uno spazio espositivo e di riflessione come testimoniano le varie edizioni della mostra.
La Biennale del 1982-1983 ospitò presso il Padiglione Italia una panoramica dell’Architettura dei Paesi Islamici, mentre nella Mostra di Architettura del 2006 con direttore Richard Burnett ci si interrogava sulla città globale e sui problemi dell’emigrazione, della mobilità e dello sviluppo sostenibile.
La Biennale di Architettura di Venezia ha nei Giardini di Napoleone e negli immensi spazi dell’Arsenale i suoi luoghi privilegiati. Ci sono poi istallazioni, eventi collaterali e spettacoli in vari spazi della città lagunare.
I Giardini da tradizione ospitano le esposizioni dei vari Paesi, mentre nell’Arsenale sono ospitate le esposizioni collettive scelte dal curatore della Biennale. Quest’anno la direzione della 16. Biennale di Architettura di Venezia è affidata a Yvonne Farrell e Shelley McNamara e ha per titolo Freespace.
I luoghi della Biennale
Può accadere, per chi non ha mai partecipato alla Biennale di Architettura, di perdere la bussola in una città come Venezia. Perciò andiamo subito al punto. I luoghi dove si svolge questa 16. Biennale di Architettura a Venezia sono fondamentalmente due: i Giardini e l’Arsenale.
- I Giardini di Napoleone. Qui ci sono aree verdi, beh si tratta di giardini dopotutto e i padiglioni dei Paesi stranieri. Molti di questo sono stati realizzati da celebri architetti e come in ogni eesposizione che si rispetti ogni Stato si da un gran da fare per offrire il meglio delle sue proposte architettoniche nei propri spazi;
- L’Arsenale. Ci troviamo nel cuore dell’antica industria navale veneta, simbolo di potenza economica e politica della Serenissima. Dal 1980 e dopo un lungo lavoro di riqualificazione l’Arsenale è divenuto lo spazio espositivo per eccellenza della Mostra di Architettura. Il progetto di valorizzazione iniziato nel 1999 ha permesso di aprire al pubblico arre fino ad allora inutilizzate come il Giardino delle Vergini e le Sale d’Armi;
Come arrivare all’Arsenale e ai Giardini
A me piace camminare e del resto visto che parliamo della Biennale di Architettura lo stesso Corbusier diceva ai suoi studenti che l’architettura si cammina. In questo caso però come mi ha consigliato M. se state pensando a come arrivare all’Arsenale o ai Giardini il miglior consiglio che possiamo darvi è quello di prendere un vaporetto.
È vero il biglietto costa (circa 8 euro), ma almeno per l’andata non rinunciate alla comodità di un mezzo di trasporto veloce e che tra le altre cose vi offrirà uno spettacolo unico sulla città di Venezia.
Prendete la linea 4.1 o 4.2, la prima per l’andata la seconda per il ritorno e scendete alla fermata Arsenale oppure a quella Giardini.
C’è anche il vaporetto 5.1/5.2 che è più rapido e che ferma a Giardini.
Se poi pensate di prolungare la vostra visita a Venezia in occasione della Biennale di Architettura e di usare i mezzi di trasporto pubblico con una certa frequenza una buona idea potrebbe essere quella di usufruire del City Pass Venezia Unica. Si tratta di una card del costo di cinquanta euro valida per cinque anni che garantisce uno sconto molto vantaggioso sul prezzo dei biglietti (circa 1 euro a tratta).
Cosa portare alla Biennale di Architetura: survival kit
La storia della Biennale, e come arrivare ai luoghi della Mostra di Architettura sono elementi essenziali per programmare una buona partenza.
Non resta allora che preparare il nostro kit di sopravvivenza per visitare al meglio la Biennale di Architettura.
- Scarpe comode. Certo l’eleganza è fondamentale, ma in questo caso la praticità e la comodità dei nostri accessori lo è altrettanto.
- Cappelli e occhiali per ripararsi dal sole. La Biennale non si svolge solo in spazi chiusi, ma eventi, istallazioni ed esposizioni sono ospitati in luoghi all’aperto e soprattutto in Estate una simile protezione si rivela molto, molto utile.
- Zaino. La Biennale di Architettura è da vedere, ma ci sono anche libri, stampe, oggettistica e prodotti di design e avere uno zaino a disposizione è una gran bella risorsa.
- Macchina fotografica. Il vostro cellulare certo, ma una buona macchina fotografica a disposizione è estremamente utile, perché alla Biennale c’è sempre tanto da immortalare.
- Cibo e acqua. Non è che la Mostra di Architettura si svolga in un villaggio remoto senza acqua corrente né cibo, ma avere qualcosa da sgranocchiare oppure qualche panino per un picnic può rivelarsi una scelta molto saggia. Eviterete frustranti file agli stand per godere appieno della visita.
E.I.L.A. e la storia dell’architettura a Venezia
Eccoci qua. Come scuola di italiano a Venezia abbiamo pensato ad un corso capace di coniugare la storia dell’architettura veneziana alla lingua italiana. Siamo nati del resto come Easy Italian Language & Art con il progetto di affiancare ad un tradizionale corso di lingua italiana l’insegnamento della storia dell’arte.
Con questo nuovo progetto offriamo ai nostri studenti un approfondimento della storia e della struttura architettonico-urbanistica della città; e in questo ambito una visita guidata alla Biennale può essere la migliore occasione per conoscere l’italiano legato alla storia dell’architettura e la cultura del paese.
I corsi saranno tenuti da architetti laureati presso l’istituto Universitario di Architettura di Venezia. L’obiettivo è quello di far conoscere ai nostri allievi la città di Venezia da un punto di vista nuovo, per suscitare suggestioni ed emozioni perché come ci ricorda le Corbusier l’architettura si cammina.
Cosa vedere alla Biennale
Quando arriviamo alla biglietteria dei Giardini o dell’Arsenale ci viene data una bella mappa in cui troviamo le esposizioni, i padiglioni dei vari Paesi e tutto quello che ci serve per visitare al meglio la Biennale di Architettura. Tenete presente che quest’anno saranno 61 le partecipazioni nazionali: quasi un terzo del totale degli Stati mondiali.
Gli architetti chiamati a riflettere sul tema scelto da Yvonne Farrell e Shelley McNamara saranno invece 71 e ognuno di loro porterà una propria opera capace di rispecchiare l’elemento freespace suggerito dalle curatrici.
Cosa vedere alla Mostra di Architettura dipende molto dagli interessi personali di ciascun visitatore e buona regola è documentarsi sul sito ufficiale della Biennale per dare un’occhiata a ciò che interessa. Se è la vostra prima partecipazione lasciatevi guidare dalla curiosità e prendetevi più giorni per godere al meglio di quello che la Biennale di Architettura ha da offrire.
Gli eventi collaterali
La Mostra Internazionale di Architettura 2018 non si concentra solo negli spazi dell’Arsenale e dei Giardini. Molti gli eventi collaterali ospitati nelle università e in antiche dimore veneziane.
Il progetto Across Chinese Cities si svolgerà nella sede dell’Università IUAV di Venezia in via Ca’ Tron, Santa Croce. La mostra presenta casi studio in contesti sia urbani che rurali cinesi, fondati sulla pianificazione integrata.
Primal Sonic Visions è curato dall’artista del suono Bill Fontana ed esplora attraverso un’opera multimediale molti dei principali tipi di sistemi di energia rinnovabile di diverse località geografiche.
Sede del progetto sarà il Ca’ Foscari Esposizioni nel sestiere (quartiere) Dorsoduro.
Gli eventi collaterali presenti alla 16. Biennale di Architettura di Venezia saranno in totale dodici e rappresentano un’offerta che è parte integrante del percorso narrativo della Biennale e riflessione originale sugli aspetti più suggestivi dell’architettura contemporanea e delle sue innumerevoli implicazioni.
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